IL MURO DELLA POESIA

Ci sono muri e muri. Quello rivolto a est della nostra aula è morbido! Ce ne siamo accorti quando uno di noi ci è caduto contro e, invece di farsi male, ha lasciato sulla parete l’impronta del proprio corpo. Ce ne eravamo dimenticati, è un muro fonoassorbente, fatto di polistirolo e spugna!

Così, ispirati da quella impronta lasciata, abbiamo pensato di far nascere una  testimonianza di resistenza: se ciò che ci appare duro, ostile e respingente può rivelarsi accogliente e deformabile, possiamo trasformare l’esperienza di solitudine e separazione di questi mesi in una realtà di condivisione e speranza.

Come? Con le parole.

Sino a che la nostra aula rimarrà vuota vogliamo riempirla delle vostre parole, e poiché molti di voi sono poeti o amano la poesia, vogliamo lanciare una sfida alla prosa: e che siano parole poetiche!

Mandateci poesia, la stamperemo, la pubblicheremo sul sito, la appenderemo sul muro e, quando ci ritroveremo in aula, la troveremo ad accoglierci.

Una sola raccomandazione:  non più di 10 versi, se stampata o scritta a mano in cartaceo con dimensioni entro i 10×10 cm. E poi, se volete, decorate, colorate, inventate. Abbiamo tanto bisogno di arte!